Rimborsabilità della cannabis terapeutica - S.S.R

Nel contesto della cannabis terapeutica in Lombardia come in altre Regioni italiane, è interessante notare che la possibilità di prescriverla è estesa a tutti i medici iscritti all’Ordine. Questa inclusività potrebbe offrire una maggiore flessibilità e accessibilità per i pazienti che potrebbero beneficiare del trattamento con cannabis terapeutica.

Questo approccio mira a garantire che la cannabis terapeutica sia considerata come un’opzione di trattamento valida e rimborsabile quando i trattamenti convenzionali non hanno avuto successo nel gestire i sintomi di specifiche patologie. 

Tale approccio basato sull’efficacia dei trattamenti può contribuire a garantire che la cannabis terapeutica venga utilizzata in modo responsabile e appropriato, favorendo al contempo l’accesso ai pazienti che ne trarrebbero beneficio.

Quando è previsto il rimborso della cannabis terapeutica? 

Patologie che rientrano di diritto carico del Sistema Sanitario Regionale: 

  1. Paziente oncologico 
  2. Sclerosi multipla 
  3. Glaucoma
  4. Anoressia nervosa
  5. Infezioni da HIV
  6. Terapia del dolore
  7. Sindrome di Gilles de la Tourette

Gli utilizzi specifici della cannabis terapeutica menzionati nel contesto del rimborso in Lombardia indicano un approccio mirato verso diverse condizioni mediche. Esaminiamo più da vicino ciascuna di esse:

  1. Dolore cronico: La cannabis terapeutica può essere prescritta per affrontare il dolore cronico, offrendo un’opzione di trattamento alternativa per i pazienti che non hanno risposto in modo adeguato ai farmaci tradizionali.

  2. Dolore neurogeno: Questo tipo di dolore, causato da danni al sistema nervoso, può essere gestito attraverso l’uso della cannabis terapeutica, che può agire come analgesico.

  3. Spasticità associata a dolore: La cannabis terapeutica può essere un’opzione per trattare la spasticità, specialmente quando associata al dolore, come in condizioni come la sclerosi multipla.

  4. Nausea e vomito: La cannabis terapeutica può essere prescritta per alleviare nausea e vomito causati dai trattamenti antitumorali e dalle terapie per l’HIV, offrendo sollievo ai pazienti durante i periodi di trattamento intensivo.

  5. Mancanza di appetito: La cannabis terapeutica può essere considerata per affrontare la mancanza di appetito associata a condizioni come la cachessia, l’anoressia, i tumori o l’AIDS, aiutando i pazienti a mantenere un adeguato apporto nutrizionale.

  6. Sintomi del glaucoma: L’uso della cannabis terapeutica può essere indicato per ridurre la pressione intraoculare nei pazienti affetti da glaucoma, contribuendo a gestire i sintomi della malattia.

  7. Movimenti involontari: Nella sindrome di Gilles de la Tourette, la cannabis terapeutica può essere prescritta per affrontare i movimenti involontari del corpo e del viso, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti.

La specificità di queste condizioni evidenzia come la cannabis terapeutica stia diventando sempre più parte integrante delle opzioni di trattamento per una gamma diversificata di disturbi medici, offrendo sollievo a pazienti che potrebbero non rispondere adeguatamente ad altre terapie convenzionali.

La ricetta per la cannabis terapeutica a carico del Servizio Sanitario Regionale non ripetibile.

Dal 1° gennaio 2020, è obbligatorio riportare il codice fiscale sulla ricetta e sul Piano Terapeutico.

Il medico prescrittore deve specificare sulla ricetta la varietà di cannabis da utilizzare (con il contenuto di THC e CBD), la forma farmaceutica e la modalità di assunzione.

La ricetta ha una validità di 30 giorni dalla data di compilazione e si riferisce a un fabbisogno massimo di 30 giorni.

Successivamente, è necessario ottenere una nuova prescrizione che di norma rifà il medico condotto attenendosi alle indicazioni riportate sul piano terapeutico .

Per quanto riguarda la via di somministrazione,  la cannabis terapeutica può essere somministrata per via orale o inalatoria.

Cartine (da somministrare per via orale tramite decotto);

Capsule o cartine apribili (destinate alla somministrazione inalatoria mediante vaporizzatore); 

Capsule apribili contenenti polvere (da ingerire per via orale con decotto); 

Olio (per somministrazione orale).

Le preparazioni magistrali a base di cannabis possono essere somministrate sia in ambiente ospedaliero che domiciliare, in conformità con le indicazioni e le prescrizioni mediche specifiche.

 

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